Il bilancio di LUM
Lo scorso lunedì 27 maggio, presso l’Auditorium del Municipio 8 in via Quarenghi 21, l’assemblea dei soci si è riunita per la consueta approvazione del bilancio annuale e il rinnovo del CdA.
La partecipazione di oltre 369 Soci (222 fisicamente presenti e 147 votanti per delega) conferma il forte radicamento della cooperativa sulla comunità del territorio, nonché la sentita adesione ai valori della nostra realtà, ai suoi progetti e agli scenari futuri.
Oltre ai soci erano presenti in sala anche Barbara Farina, Direttore Legacoop Lombardia, Matteo Busnelli, coordinatore del Dipartimento Housing sociale Legacoop, Angelo Sena, presidente di Corridoni, Alessandro Maggioni, presidente di CCL e Fabio Cambiaghi di CMB.
Lo scorso lunedì 27 maggio, presso l’Auditorium del Municipio 8 in via Quarenghi 21, l’assemblea dei soci si è riunita per la consueta approvazione del bilancio annuale e il rinnovo del CdA.Al centro dell’assemblea, ovviamente, il processo di fusione: un percorso che, rafforzando la cooperativa, ha determinato inevitabilmente un nuovo assetto dei suoi organi. Federico Ugliano, Renato Mortarotti, Manuela Pravettoni, Sergio Viganò e Luca Visciano entrano infatti a far parte del Cda in sostituzione di Marco Lodigiani, Giancarlo Mondini, Ignazio Ravasi, Luigi Togni e Roberto D’Arcangelo. Da parte di tutta la comunità LUM, un sentito grazie per il lavoro svolto in questi anni e un caloroso buon lavoro ai consiglieri entranti.
La lettura dei tre bilanci restituisce il ritratto di tre cooperative forti e solide, confluite in un nuovo soggetto in grado di migliorare la propria posizione contrattuale grazie alla maggiore solidità patrimoniale.
L’importante patrimonio immobiliare rispecchia la capillarità di Lum: la cooperativa è presente a Milano (Rogoredo, Lampugnano, Trenno, Quinto Romano, Quarto Cagnino) e nei comuni di Settimo Milanese, Corsico, Senago, Cassano d’Adda, Rozzano. Ha la sua sede presso la Cascina Cotica, ristrutturata nel 2018.
Una presenza legata non solo alle attività che compongono il cuore della cooperativa ma anche a quell’insieme di iniziative ricreative e culturali a beneficio di tutti i quartieri: non va infatti dimenticato il prezioso e caratterizzante servizio offerto da Spazio teatro 89, dal Circolo Mondini, dal Circolo Al 77, dai circoli di Settimo Milanese e dalla Fondazione Cotica.
Aprendo la sua relazione, il presidente ha ricordato come l’Assemblea dei Soci del 27 maggio sia stata solo l’ultima tappa di un percorso di confronto e condivisione iniziato con 7 assemblee territoriali volte a presentare il progetto di LUM: un calendario fitto che aveva lo scopo di coinvolgere quanto più possibile il corpo sociale della cooperativa all’indomani del progetto di fusione.
Lo scenario in cui nasce LUM è quello di un mondo interconnesso in cui anche gli effetti delle guerre in corso sono pesanti sia dal punto di vista economico che emotivo. La società nell’occidente capitalistico è sempre più disgregata e i ricchi diventano più ricchi e le classi sociali si appiattiscono verso il basso. A milano le dinamiche finanziarie dei fondi immobiliari hanno portato l’affitto delle case a 165 euro al mq in periferia, mentre i redditi sono insufficienti a pagare quegli affitti o a comprare la casa, ma cresce tra la popolazione milanese la voglia di mettersi insieme agli altri per affrontare il futuro.
Quale futuro attende dunque la nostra città? Quali sono i correttivi da apportare per preservare il capitale umano e impedire che Milano diventi un spazio vissuto dai soli ceti abbienti o, peggio ancora, territorio di speculazioni e investimenti?
La risposta sta nella cooperazione e, ancor più, nel mutualismo, da riscoprire come approccio e condizione fondamentale. Da qui il nome LUM – Libera unione Mutualistica: un nome che definisce un’identità e non si limita, come in passato, solo a fornire una caratterizzazione geografica.
La missione di LUM è dunque la medesima delle cooperative d’origine: rispondere ai bisogni essenziali del socio, sia di carattere materiale sia di carattere immateriale. Su un piano materiale, il primo bisogno è dato dalla necessità di avere un tetto sicuro sopra la testa; mentre sul piano immateriale, ugualmente importante, troviamo la necessità di autorealizzarsi e di farlo all’interno di una comunità.
Invariati restano anche gli strumenti con cui i nostri obiettivi vengono perseguiti: la partecipazione attiva dei soci e, sul piano finanziario, il prestito sociale, che rappresenta una forma di finanziamento a tassi agevolati rispetto al passato. In questo senso possiamo notare come il prestito sociale si sia fortemente ridotto, passando da 103.276 nel 2019 a 86465 del 2023. Nel tempo, lo spirito di reciprocità da cui muove l’impresa cooperativa, sembra smarrirsi e confondersi con l’assistenzialismo.
Al contrario, per prosperare e assicurare un equilibrio abitativo intergenerazionale, LUM ha la necessità che da parte di tutti i soci si sviluppi un maggior senso di responsabilità, di appartenenza e di reciprocità.